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Razionalizzazione dei consumi energetici

Creato: Martedì, 13 Novembre 2012 05:24
Nel settore della refrigerazione commerciale ha assunto un’importanza fondamentale il tema del Risparmio Energetico.
È un tema sentito in primo luogo dalle catene di supermercati, in quanto la riduzione degli sprechi rappresenta il primo efficace sistema per il contenimento dei costi ed il raggiungimento di una migliore competitività. Inoltre, il fatto di adottare tecniche e metodologie impiantistiche volte al Risparmio Energetico, significa anche perseguire una politica socialmente responsabile nei confronti di tutti gli stakeholders che interagiscono con il supermercato: azionisti, lavoratori, clienti, fornitori, ambiente e società.
Oggi, infatti, sappiamo che l'aria, l'acqua, le materie prime sono risorse finite, ed è quindi un dovere etico, sociale ed anche imprenditoriale, farsi carico di una grande attenzione nel loro utilizzo.
Gli imprenditori sensibili alle problematiche ambientali e al concetto di Risparmio Energetico hanno fatto diventare queste istanze parte integrante dell’Identità stessa della loro azienda, nella convinzione che l'impresa sostenibile si garantisce maggiori possibilità di sviluppo nel lungo periodo, l'opportunità di godere i vantaggi dell'eco-efficienza ai fini della sua competitività e infine, concorre alla "competitività del territorio".
Qualità, benessere, ecologia e rispetto ambientale, diventano indicatori sia nella scelta dei prodotti a scaffale (propri o di marca), che nella progettazione dei nuovi negozi.
Si è sempre più consci che il consumatore vuole acquistare in modo consapevole, critico e, se possibile, riuscire ad influenzare, tramite le sue scelte d’acquisto ed il suo sistema dei valori, la struttura dell’offerta dei beni che egli acquista sul mercato. In questo senso, il rapporto prezzo percepito / qualità percepita non è più l’elemento dominante che guida l’individuo nel processo di scelta di un prodotto. Egli vuole sapere, ad esempio, se nella produzione di quel bene viene fatto uso di fattori inquinanti o nocivi per l’ambiente, se il prodotto agroalimentare proviene da colture biologiche, se viene usata manodopera minorile, se vengono violati i “diritti fondamentali dell’uomo” nei rapporti che l’impresa intesse con i lavoratori ed i fornitori, se l’impresa agisce nel rispetto delle leggi nazionali ed internazionali di natura amministrativa, penale e fiscale. In poche parole, il consumatore comincia ad informarsi circa la reputazione di cui gode l’azienda dalla quale sta comprando il bene e ovviamente premierà quelle aziende che opereranno in modo socialmente responsabile.
Con questa premessa l’uso razionale dell’energia può essere considerata quell’operazione tecnologica con la quale si intende conseguire l’obiettivo di realizzare gli stessi prodotti o servizi con un minore consumo di energia primaria.
In passato, durante la prima fase di attuazione degli  interventi di razionalizzazione energetica, si riuscivano ad ottenere risultati significativi in termini di riduzione della domanda energetica perché erano macroscopici  gli sprechi, in ragione di un prezzo medio dell’energia molto basso che non incentivava l’applicazione  di tecnologie energeticamente più efficienti. A seguito delle varie crisi energetiche che si sono verificate negli ultimi anni, è cresciuta l’attenzione nella scelta di soluzioni impiantistiche che permettono risparmi energetici  considerevoli, rendendo gli interventi di razionalizzazione energetica sempre più complessi e costosi.
Per i supermercati le principali forme di intervento sono:
- razionalizzazione degli usi finali;
- miglioramenti tecnologici;
- recuperi e risparmi energetici;
- diversificazioni delle fonti.
Per effettuare una classificazione dei principali interventi conviene rifarsi separatamente all’energia termica e quella elettrica.
Per  quella termica, tenendo conto delle diverse condizioni di consumo, possiamo distinguerle in due gruppi di utenze, quelle per i quali i consumi sono variabili in funzione delle condizioni climatiche (impianti di riscaldamento e climatizzazione), utenze per le quali i consumi di energia è costante durante l’anno (cucina, produzione di acqua calda sanitari).
La corretta gestione della produzione di energia termica costituisce un passo fondamentale per l’uso razionale dell’energia.  In generale si possono individuare i seguenti livelli di intervento, in relazione agli investimenti necessari per la realizzazione degli interventi stessi:
 a) Interventi che possono essere eseguiti  con investimenti modesti:
- interventi di manutenzione, atti ad aumentare il rendimento  e ridurre i consumi;
- interventi di miglioramento o sostituzione di componenti impiantistici considerati minori.
 b) Interventi che comportando investimenti considerevoli, impongono la consulenza di personale specializzato; tra questi si possono indicare:
- interventi che prevedono la ristrutturazione di intere parti  delle strutture e in generale  interventi per migliorare  l’isolamento termico del fabbricato;
- intervento sulla centrale termica, per ottimizzare i rendimenti (caldaie modulari);
- installazione di pompe di calore e/o impianti di cogenerazione;
- interventi che incidono sull’organizzazione dell’intera struttura, sulla gestione degli impinati e sull’amministrazione generale.
Accanto ad interventi mirati, è di primaria importanza l’ottimizzazione  sia dei contratti di fornitura dell’energia termica (e/o combustibile), che del contratto dell’energia elettrica.
L’esperienza dimostra che con gli interventi standard che più frequentemente si applicano nella pratica, si possono ottenere risparmi nell’ottica del 20%. I valori di riferimento variano soprattutto con la diversa posizione geografica e climatica e con la tipologia di attività svolta.
Il risparmio di energia elettrica conseguibile con specifici interventi di razionalizzaizone nei diversi comparti del supermercato, essendo materia assai complessa, lo affronteremo nel prossimo Speciale di Punto di Vendita che sarà pubblicato nella terza decade del mese di Novembre.