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Impianto di climatizzazione del supermercato

piantaLo scopo principale delle attività commerciali è quello di attrarre i consumatori e indurli ad acquistare le merci in esse esposte. Per far ciò bisogna proporre l’offerta commerciale nel modo giusto e, una volta che i consumatori hanno colto il messaggio, metterli nelle condizioni ottimali per effettuare i loro acquisti.
Per tale ragione, progettare l’impianto di condizionamento di un supermercato è una cosa molto delicata, perché l’impianto di climatizzazione deve garantire condizioni ambientali tali da permettere sia la conservazione ottimale delle merci esposte all’interno dei banchi frigo che un adeguato confort per la clientela e gli addetti ai lavori. In particolare, è necessario assicurare valori di temperatura e umidità tali da garantire  le condizioni di benessere  termo igrometrico  all’interno del supermercato. Ma non solo, è altresì necessario provvedere ad un opportuno ricambio d’aria dall’esterno, in maniera tale da assicurare una quantità dell’aria stessa conforme a quanto richiesto dalla vigente normativa (UNI 10339).
Più nello specifico quando si procede alla progettazione di un impianto di climatizzazione le cose di cui si deve necessariamente tenere conto sono:
- l’affollamento e quindi anche il relativo carico sensibile e latente dovuto alla presenza delle persone nella struttura, in genere variabile nelle varie fasce orarie;
- le sorgenti endogene di produzione di calore (quali forni, apparecchiature utilizzate nei laboratori, vetrine riscaldate, condensatori dei gruppi frigoriferi installati sui banchi autonomi, ecc. ) e il notevole carico frigorifero prodotto dagli espositori refrigerati;
- l’isolamento dell’involucro edilizio, cui tipicamente è rivolta scarsa attenzione, con conseguente incremento dei carichi sull’impianto;
- la formazione di rilevanti gradienti di temperatura orizzontali e verticali dovuti alla distribuzione  nello spazio delle fonti endogene termiche e frigorifere;
- la regolazione della portata d’aria esterna, che dovrebbe seguire con  modulazione continuo il profilo di occupazione del supermercato, estremamente variabile nel tempo e sulla superficie del supermercato stesso.
In virtù dei fattori sopra citati è fondamentale effettuare una adeguata valutazione dei carichi termici e della distribuzione dell’area all’interno dell’ambiente.
In particolare, se non si tiene conto della presenza dei banchi frigoriferi, si può andare incontro a inconvenienti più o meno spiacevoli, sia in estate quando, per l’effetto raffreddante dei banchi, si può essere costretti a ricorrere al post-riscaldamento molto prima di quanto non ci si aspetti, sia in inverno, visto che alle dispersioni di calore vanno aggiunte queste sottrazioni termiche, con il rischio che l’impianto risulti insufficiente.
Una volta effettuata un’analisi puntuale dei carichi termici endogeni, è possibile ricavare valori attendibili del calore in ingresso e in uscita, sia sensibile che latente, e, ottenere il condizionamento, delle masse d’aria da immettere nell’ambiente .
In sintesi un impianto di climatizzazione ben progettato deve garantire i seguenti requisiti:
- che la temperatura rientri in un range di variabilità fissato tra 18 e 20 °C  nel periodo invernale e tra i 23 e i 26 °C nel periodo estivo;
- che l’umidità relativa sia compresa tra il 45 e il 65 % (benessere termo igrometrico, norma ISO 7730);
- che sia assicurato il rinnovo dell’area (qualità dell’aria. Norma UNI 10339);
- che siano assicurati altri fattori a minor impatto sulla progettazione dell’edificio, quali la limitazione delle correnti d’aria e delle superfici a notevole differenza di temperature rispetto all’ambiente.