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Confcommercio: Crescita ferma a giugno.

Confcommercio stima per giugno una variazione mensile nulla del Pil mensile e una variazione annua dello 0,9% (1% a maggio), confermando un ulteriore rallentamento rispetto al primo trimestre della crescita economica. Nel secondo trimestre 2018 Confcommercio prevede una crescita nulla del Pil in termini congiunturali, mentre il tasso di crescita tendenziale si attesterebbe all'1%. Le incertezze che caratterizzano il quadro congiunturale, associate ad un ampliamento dell'area del disagio sociale - il MIC di aprile è tornato sopra i 18 punti - hanno contribuito a mantenere un profilo molto contenuto della domanda da parte delle famiglie. A maggio 2018 l'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato un aumento dello 0,1% sia in termini congiunturali, sia nei confronti dello stesso mese del 2017. In termini di media mobile l'evoluzione degli ultimi mesi ha segnalato una tendenza alla stabilità.
L'aumento dello 0,1% registrato su base mensile dall'ICC nel mese di maggio è sintesi di una diminuzione dello 0,2% della domanda relativa ai servizi e di un aumento dello 0,2% di quella per i beni. Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa, pur segnalando il quadro di sintesi una lieve tendenza al miglioramento, si registrano andamenti articolati. Le uniche variazioni di un certo rilievo hanno riguardato la spesa per i beni e i servizi per la mobilita' e quella per i beni e ai servizi per le comunicazioni (+0,6% rispetto ad aprile). Più contenuto e' stato l'aumento della domanda per i beni e i servizi per la casa (+0,3%) e per i beni e i servizi per la cura della persona (+0,2%). Stazionaria, rispetto al mese precedente, e' risultata la spesa relativa ai beni e i servizi ricreativi. Relativamente agli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-0,1%) e all'abbigliamento e alle calzature (-0,3%) le diminuzioni registrate nell'ultimo mese confermano il permanere di una situazione di difficoltà. Lievemente piu' accentuata, ed in controtendenza rispetto a quanto rilevato negli ultimi mesi, è stata la flessione relativa alla spesa per gli alberghi ed ai pasti e consumazioni fuori casa (-0,4% rispetto ad aprile).