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Visual merchandising: evoluzione del percorso visivo

Il Visual Merchandising si evolve per rispondere ai cambiamenti e a nuovi fenomeni di mercato. Lo studio e l'allestimento del percorso visivo, dalle vetrine (o dal building) fino al layout interno, risponde ad obiettivi commerciali ma pone sempre più al centro il “consuma-attore” e le sue emozioni.
Nonostante una contrazione dei consumi nei mercati tradizionali, che coinvolge anche il nostro paese, c’è dinamismo nel retail, come è visibile nella sperimentazione di nuovi format e concept.
In vetrina, i fenomeni più rilevanti sono:
- l'uso di “vetrine installazioni”, vere e proprie esperienze d'artista;
- l'utilizzo del digital signage, che permette di realizzare scenografie bidimensionali e di effetto in spazi ristretti e, in alcuni casi, registra dati di traffico e passaggio; 
- gli edifici vetrina, building che diventano l'elemento di identificazione esterno, dove il tessuto della città lo permette.
Nel layout interno, il cambiamento più significativo è destinare più spazio per servizi ed eventi, rinunciando a volte alla presenza di un'esposizione massificata.
E' diffusa la consapevolezza che emozionare, creare un'esperienza di shopping confortevole, rendere i percorsi più fluidi e personalizzati aumenti il tempo di permanenza all'interno del punto vendita e la fidelizzazione.
Permangono gli obiettivi tradizionali della creazione e monitoraggio del lay out: l'ottimizzazione di tutta la superficie di vendita, la redditività, la leggibilità dello spazio, creare percorsi e orientare i flussi del cliente, superare gli ostacoli alla visione e al movimento.
Accanto a questi obiettivi si fa strada l'idea di mettere al centro la qualità dell'esperienza.
Gli esempi sono trasversali: ad esempio, Louis Vuitton che nelle ultime boutique aperte a Venezia e a Roma in Piazza S. Lorenzo in Lucina, dedica spazio alla cultura e al cinema e in laguna un bookshop.
Altri marchi, come Liu Jo che nell'ampliamento e restyling del flagship store di Milano, in Corso Vittorio Emanuele, cura in particolare la zona camerini.
Nelle grandi superfici e nella distribuzione, vanno ricordate le esperienze di Carrefour Planet con l'allestimento per mondi e non per reparti, l'evoluzione del format di Conforama che, a Mestre, sperimenta un lay out progettato per azioni che vengono fatte nelle varie stanze della casa o dell'ufficio.
Gli esempi che ho citato sono diversi. L'obiettivo è fotografare una tendenza trasversale che ogni azienda può interpretare in funzione dei propri obiettivi, mercato e posizionamento.
Per chi si occupa di visual merchandising é uno stimolo a soluzioni, sperimentazione, esempi nuovi e anche ad un cambio di visione. (fonte:marketknowledge.it)