Altra fase molto delicata nella definizione di un layout è il posizionamento dei reparti e come dislocarli gli uni in rapporto agli altri.
Tenendo conto che il comportamento del consumatore gli elementi da prendere in considerazione sono parecchi:

- necessità di acquisto dei prodotti;
- frequenza di acquisto;
- complementarietà (ad esempio giocattoli ed articoli per l'infanzia);
- notorietà;
- ingombro (prodotti igienico, merce dure);
- difficoltà di maneggio (liquidi, scatolame);
- utilizzo (celle frigorifere);
- prodotti ad acquisto su impulso (profumeria novità);
- prodotti ad acquisto ponderato (merci dure);
- spazi promozionali;
- sorveglianza (furti).
Partendo da tutti questi presupposti così disparati, si dovrà comunque riuscire a dare una forma unitaria e omogenea all'intero punto di vendita.

Bisogna anche considerare che ci sono due tipi di "traffico" di flusso della clientela:
- il traffico con destinazione predeterminata. il consumatore sa precisamente dove vuole andare; la circolazione, di conseguenza, sarà logica e razionale;
- il traffico su impulso: come avviene per chi si trova a passeggiare in una strada commerciale, il cliente si muove spinto dagli impulsi che gli vengono trasmessi dalla posizione delle attrezzature di vendita e dall'attrattiva dei prodotti o dalla loro esposizione; si è qui in presenza di una circolazione (apparentemente) illogica e irrazionale.
Esistono due tipi di acquisto:
- gli acquisti predeterminati effettuati da necessità precise, ed eventualmente scritti su una lista;
- gli acquisti spontanei eseguiti a seguito di un processo di memorizzazione del prodotto o su puro e semplice impulso occasionale.