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Negozio specializzato al dettaglio

Nonostante l'avanzata inarrestabile delle grandi superfici alimentari, dei centri commerciali e outlet, i piccoli negozi di frutta o di alimentari, un tempo tantissimi, ubicati agli angoli delle vie, delle piazze o sotto casa, stanno vivendo anche nelle grandi città una sorta di seconda giovinezza. Nei piccoli centri la realtà è ben diversa da quella dei grandi agglomerati perché di questi negozietti ne sono "sopravvissuti" diversi, seppur non siano rimasti proprio quelli di un tempo a causa dell’evoluzione commerciale in atto e perché i proprietari non sono più quelli di un tempo.
 Al loro posto, spesso oggi operano giovani ed i negozi, in molti casi, si sono specializzati, adeguandosi ai cambiamenti culturali seguendo i trend del mercato. In tutte le iniziative comunque, c’è un comune denominatore l’inventiva e l’obiettivo di dare soddisfare il proprio target di riferimento.
Volendo entrare più nello specifico e fare un’analisi del dettaglio alimentare , come in apertura descritto,  quello che sembrava un inarrestabile declino ha subito un inversione di tendenza con la riscoperta dei negozi di prossimità, che nel frattempo si sono adeguati ai bisogni nascenti di una società in continua evoluzione, rriproponendo la propria offerta con  formule  nuove che vanno incontro ai bisogni del proprio target di riferimento.
La crisi del negozio al dettaglio era stata attribuita ad una questione fisiologica: infatti, la stragrande maggioranza di questi negozi era condotto da un nucleo familiare, generalmente anziano, che, una volta arrivato alla pensione, non riuscendo a cedere l’attività per mancanza di domanda da parte del mercato chiudevano.
Chiaramente oltre a questo fatto legato all’età dei gestori, negli ultimi anni si è registrato un forte sviluppo della Grande Distribuzione Organizzata che ha in mano una quota di mercato che, in certi comparti, arriva al 65-80% dei consumi e che ha cambiato le abitudini di acquisto di milioni di italiani, portandosi in superfici medio - grandi che, nei primi anni,  hanno scalzato dal territorio i piccoli dettaglianti con un’offerta non più competitiva.
La liberalizzazione delle licenze (che è servita sicuramente a dare nuova linfa al settore) e, come detto,  la riformulazione dell'offerta,  hanno saputo permesso hai negozi al dettaglio di invertire la tendenza.
Per meglio capire quanto è accaduto cercheremo di mettere a nudo i punti di forza e di debolezza del canale tradizionale: da sempre uno dei cavalli di battaglia del piccolo esercizio è stata la radicazione sul territorio, un presidio anche in località difficilmente raggiungibili dalla GDO perché antieconomico (piccoli centri, località isolate, frazioni di montagna, …).
Altro forte atout del dettaglio tradizionale è il rapporto con la propria clientela, il fatto che solo chi è radicato sul territorio conosce per nome i propri clienti, li consiglia, può effettuare un servizio personalizzato.
Ed ancora, in taluni casi, questi piccoli punti di vendita  fanno anche da banca per i propri clienti rinviando a fine mese (o alla riscossione della pensione) il pagamento della spesa giornaliera.
Importanti punti di forza, quindi, ma anche notevoli punti di debolezza, riguardo a economicità dell’offerta, ampiezza di gamma proposta, fruibilità dei locali commerciali, orari di apertura.
Economicità dell’offerta: i prezzi medi sono superiori a quelli del supermercato del 15 – 20 % e a volte anche di più; il numero delle referenze proposte non va oltre le 1.000 (verso le 5.000 di un supermercato); i locali non sono sempre ben curati e, magari, l’ultima ristrutturazione risale a 10 – 20 anni fa: ed infine gli orari di apertura, uno dei maggiori punti critici, dove la GDO esprime invece uno dei suoi più importanti punti di forza, offrendo aperture serali prolungate in alcuni casi fino alle 23.00.
Quali quindi gli spazi che avranno in futuri i gestori dei punti di vendita tradizionali? Riteniamo di poter asserire, sulla base della disanima sopra fatta, fatti salvi tutti i punti di forza che già il dettagliante possiede, il successo del canale si giocherà tutto sulla risoluzione dei problemi che derivano i suoi punti di debolezza.
Volendo metter in ordine di priorità le azioni da intraprendere, di sicuro una prima leva di successo sarà la Specializzazione in settori non facilmente attaccabili dalla GDO: e quindi panetteria, ortofrutta, drogheria specializzata, salumeria e formaggi, gastronomia, con una gamma che, in forza della specializzazione dovrà essere ampia e profonda e compenserà il naturale delta prezzo con i supermercati.
La seconda leva del successo dovrà essere il servizio: orari di apertura prolungati, sia nei giorni feriali che festivi,  metteranno le ali ai piedi dei consumatori  che passano per il canale tradizionale (la mitica freschezza alla domenica mattina, la possibilità di fare la spesa al rientro dall’ufficio ben oltre le 20.00). La terza leva sarà il sostegno che al canale darà la grande industria, con un’offerta specifica pensata per il dettaglio  e con progetti di rivitalizzazione che partono dall’industria di marca ma sono gestiti dagli imprenditori proprietari dei locali.
Quindi il futuro ci riserverà punti vendita al dettaglio specializzati in salumi, formaggi e complementi di questa offerta (oli, spezie, gastronomia pronta, …) dove, oltre la possibilità di acquistare oltre i normali orari dei negozio, verrà offerta anche quella di consumare piatti preparati in tranquillità e magari, prima di lasciare il negozio,  godersi un momento di relax sorseggiando una caffè leggendo un quotidiano.
Chi sono gli utenti di questi negozi al dettaglio? Certamente coppie o single molto impegnati nel mondo del lavoro, che abitano nelle grandi città, con poco tempo da dedicare alla preparazione dei piatti per la propria alimentazione, con orari poco conciliabili con i negozi ed aperture standard, nel contempo però disponibili a sperimentare, a provare i piaceri  della tavola in maniera alternativa al ristorante tradizionale e più velocemente, senza peraltro rinunciare  a qualità e gusto. Persone, insomma, che vogliono sperimentare “La libertà di un secondo” che dovrà essere il pay Off del negozio, coerentemente con il suo posizionamento.